PREMI, CONCORSI, ANTOLOGIE, CULTURA, GIURIE….
Partiamo con un paio di provocazioni. Che senso ha stampare ancora un’antologia cartacea in un’era ormai dominata dal digitale e dalla progressiva informatizzazione dei dati?
Anzi, spingendoci oltre: che senso ha organizzare proprio un concorso letterario vista l’ormai massiccia proliferazione degli stessi ai quali partecipano e vincono quasi sempre gli stessi autori giudicati dai soliti giurati che si ritrovano a valutare in una variegata molteplicità di concorsi lungo tutto lo stivale?
È chiaro che il sistema necessita di trasparenza e soprattutto di rinnovamento perché destinato prima o poi ad andare inevitabilmente in crisi.
I dati di qualche concorso dell’anno passato parlano chiaro. Sarà stata la crisi economica? Una stanchezza ed una maturità del sistema concorsi? Un calo fisiologico? Tutte insieme le motivazioni suddette? Fatto sta che ormai i poeti e gli scrittori selezionano accuratamente i concorsi a cui prendere parte continuando a “premiare” il Città di Grottammare con un aumento continuo di adesioni sia per numero di partecipanti che per numero di opere presentate, così come viene illustrato a parte dal nostro Presidente il Dottor Cherubini.
L’ultima provocazione: se un giorno non dovessimo divertirci più e l’accogliere e il conoscere persone provenienti da ogni angolo d’Italia e anche dall’estero animate dal nostro stesso amore per la poesia e la letteratura non fosse più la priorità del nostro modesto concorso, beh, non ci penseremo due volte a chiudere bottega e a dedicarci ad altro.
Pelasgo non intende arrivare stancamente alla 20° o alla 37° edizione, vuole semplicemente dare con dignità il suo piccolo contributo culturale in un mondo ormai ad alta velocità, disattento e distratto, spesso superficiale.
Proprio per questo rivolge ai poeti e agli scrittori l’esortazione a vivere con serenità il momento competitivo del concorso, a sfruttarlo come occasione di confronto e di incontro con altre personalità che possono risultare magari inferiori da un punto di vista prettamente letterario ma notevoli sotto altri aspetti.
Abbiamo visto passare molti “primi premi” spesso dimenticandoli, ma hanno sempre un posto di rilievo, nel nostro cuore, poeti e scrittori che ci hanno incantato, oltre che per la loro arte, per il pregevolissimo lato umano.
È questa, almeno secondo Pelasgo, la vera Cultura.
Grazie a tutti coloro che continuano a credere in noi.
TRATTO DA: “presentazione Antologia 5° concorso Città di Grottammare, 2014”
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